rettocolite ulcerosa

       E’ una malattia infiammatoria dell’intestino che colpisce progressivamente il retto, il sigma ed il colon fino alla valvola ileo-cecale.

       E’ una malattia che “viene dal Nord”: nei paesi Scandinavi, in Gran Bretagna, in Nord America ha un’incidenza ( numero di nuovi casi in un determinato periodo di tempo ) di oltre 10 casi ogni 100.000. Colpisce tipicamente in due periodi della vita : nella 2° e 3°decade oppure verso la 5°-7° decade. Alle nostre latitudini non è così frequente ma, purtuttavia,  ha un’incidenza in età pediatrica di circa 5 – 7 casi ogni 100.000 : il 20 % circa di questi esordiscono prima del 18 anno di età con un’età media alla diagnosi di 10-12 anni.

     Non si sa quale siano le cause che la provoca: fattori ambientali, infettivi, psicosociali,  genetici, etc. Il fatto che vengano individuate tante differenti possibili cause conferma che non abbiamo certezze:  tuttavia, ad un certo punto del determinismo della malattia entrano in gioco fattori immunologici, di autoimmunità, che determinano prima una flogosi specifica dell’intestino, poi un conseguente danno tessutale che porta all flogosi cronica della mucosa

    Il retto è quasi sempre coinvolto ( in oltre il 95 % dei casi ) e l’infiammazione si ritrova poi, ma con minor frequenza, risalendo gli altri segmenti del grosso intestino. Nei bambini la pancolite, l’interessamento di tutto il colon è più frequente che nell’adulto e raggiunge e supera un terzo dei casi. Ove mai si trovasse un’infiammazione anche a monte della valvola ileocecale ( confine tra colon ed intestino tenue ) bisognerebbe pensare ad un morbo di Crohn  ( altra malattia infiammatoria che coinvolge però tutto l’intestino, dalla bocca all’ano) oppure ad un ‘infiammazione dell’ultimo tratto dell’ileo per reflusso dal colon.

    Si tratta di un’infiammazione severa che colpisce solo lo strato mucoso della parete intestinale ma con tutte le gravi alterazioni che può comportare: ascessi delle cripte della mucosa, ulcere e formazione di pseudo polipi. Queste alterazioni così significative della mucosa sono responsabili alla lunga della possibilità (  1-3 % a 10 anni dall’inizio della malattia ) di una trasformazione in cancro del colon: questo è un problema per l’età pediatrica ove l’aspettativa di vita è, ovviamente, molto lunga.

I      Il sintomo principale è la presenza di una diarrea con muco e sangue ( 90 % dei casi ). A questa si possono associare  dolori addominali,  perdita di peso, ritardata maturazione sessuale, anemia ferropriva. Sarà presente una VES alta ( indice di infiammazione ) così come un’alta calprotectina  nelle feci.

       Possono essere presenti, poi, manifestazioni a carico delle articolazioni, della pelle,, degli occhi ( uveite), delle vie biliari ( colangite ) etc.    

      La diagnosi si basa sui reperti di una colonscopia che esplori tutto il colon e sulla valutazione dell’esame istologico a livello dei vari segmenti del colon stesso e della parte finale dell’ileo.

      Il trattamento in età pediatrica è indirizzato a fornire una crescita e uno sviluppo normale e ad evitare le complicazioni a lungo termine della malattia. I bambini, più degli adulti, si presentano con una malattia diffusa a tutto il colon ed allora il trattamento deve essere molto aggressivo al fine di salvare l’intestino del paziente.

     In generale, viene usato all’inizio il cortisone nelle sue diverse forme ed il paziente viene mantenuto. una volta in remissione, con farmaci antinfiammatori , gli aminosalicilati ( sulfalazina e mesalazina ). In casi selezionati, resistenti a quest’approccio,  per controllare la malattia vengono usati farmaci immunosoppressori  ( azatioprina, ciclosporina ) o immunimodulatori, le terapie “biologiche” (tacrolimus, infliximab etc ) : gli effetti collaterali di questi trattamenti sono significativi specialmente su organismi in crescita come quelli  pediatrici.

    La rettocolite  ulcerosa in quest’età sembra più aggressiva e i bambini vengono sottoposti ad un intervento chirurgico con maggior incidenza che negli adulti : si tratta dell’ asportazione completa del retto e del colon ed il ristabilimento della continuità intestinale all’ano usando l’intestino ileo. Intervento  ben standardizzato, ormai, che si effettua con l’ausilio della laparoscopia , e che, nell’immediato periodo postoperatorio,  può presentare effetti collaterali negativi, peraltro gestibilii. E’ una procedura definitivamente curativa, necessaria in considerazione dello sviluppo puberale, dell’estensione della malattia, degli effetti collaterali a lungo termine su gli altri apparati e, non meno importante in età adolescenziale, la non accettazione da parte dell’adolescente di trattamenti medici  spesso debilitanti.

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