L’ernia inguinale del bambino ( del tutto differente da quella dell’adulto ) è dovuta alla persistenza, dopo la nascita, del canale (dotto peritoneo-vaginale ) che durante la gestazione mette in comunicazione la cavità addominale con quella scrotale. E’ il canale che serve alla discesa del testicolo dall’addome allo scroto e che, a partire dalla 8° settimana di vita intrauterina, esaurita la migrazione del testicolo verso lo scroto, dovrebbe iniziare a chiudersi per poi scomparire nelle settimane prima o immediatamente dopo la nascita.

Se questa chiusura  non avviene ed il canale rimane aperto al suo interno può scivolare verso lo scroto del liquido presente nell’addome ( idrocele ) o, più pericolosamente, un’ansa intestinale: ernia. Talora il liquido che scivola rimane intrappolato nel canale e si verifica una vera cisti di liquido detta cisti del funicolo.

L’ernia inguinale appare con un’ incidenza maggiore alla nascita fino a stabilizzarsi verso l’anno di vita tra l’1 e il 4% dei bambini nati con buon peso. Discorso a parte viene fatto per i neonati che nascono con basso peso : in questi  l’incidenza può salire fino al 25%.

Si presenta solitamente come una massarella , un “bozzetto” all’inguine rivestito da cute sana, non dolente, spesso presente fin dalla nascita. Talvolta, nella stessa giornata,  scompare ovvero aumenta di volume, soprattutto quando si verifica un aumento della pressione endoaddominale ( pianto, tosse, evacuazioni difficili.. ).

Raramente, ma va tenuto in debita considerazione, il contenuto ( di solito intestino ileo ) aumenta di volume ( gas e/o feci ) e non riesce più a rientrare nell’addome: si tratta di un intasamento dell’ernia. Questa situazione può addirittura complicarsi con uno strozzamento, cioè una impossibilità definitiva dell’intestino erniato a tornare in addome con un danno vascolare dell’ansa erniata che viene danneggiata pericolosamente.

L’ernia inguinale va trattata chirurgicamente al momento della diagnosi: sarebbe davvero imprudente aspettare una, molto improbabile, tardiva chiusura del dotto peritoneo vaginale dopo i primi mesi di vita rispetto ad un intervento che, eseguito da un Chirurgo Pediatra, risolve il problema definitivamente con una piccola incisione di due cm all’inguine, un’anestesia in mano ad Anestesisti esperti ed un ricovero dalla mattina alla sera.

Inoltre, la complicazione strozzamento o, anche, in caso di intasamento, il danneggiamento del testicolo sul lato dell’ernia sono in agguato, non vanno sottostimati e portano ad interventi chirurgici più complessi  per il piccolo paziente.

Molto più rara è l’ernia inguinale nella  paziente di sesso femminile: non c’è il canale per il passaggio del testicolo ma un altro piccolo canale che se rimane aperto può consentire l’erniazione dell’ovaio. Anch’essa si manifesta con la presenza di una tumefazione all’inguine ma davvero raramente l’ovaio si strozza. Può diventare “irriducibile” ed anche per questo va sottoposto ad intervento chirurgico con le stesse modalità del maschio.

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